ll primo bagnetto è un importante momento di contatto e di unione tra la mamma e il neonato.

Scopri i suggerimenti per vivere al meglio questo momento, evitare la paura dell’acqua e apprendi le tecniche giuste per far sviluppare buona acquaticità a tuo figlio ed insegnargli presto a nuotare!

Come far amare l’acqua ai bambini: dal primo bagnetto alla piscina

Tutti i bambini potenzialmente potrebbero avere un buon rapporto con l’acqua, sviluppare una buona acquaticità ed imparare a nuotare da soli già a partire a 14/18 mesi di età, se l’approccio fin dai primi giorni di vita e dai primi tuffi in piscina fosse corretto e rispettoso dei loro bisogni.

A volte può essere sufficiente il bagnetto fatto alla nascita, magari di fretta o dopo essere stato staccato dal corpo caldo della mamma o dal seno, per creare un imprinting negativo. I primi bagnetti dovrebbero venir fatti dalla mamma o dal papà in un momento di tranquillità e serenità e in cui siano già stati soddisfatti i suoi bisogni di mangiare e di dormire.

bagnetto

Per fare il bagnetto al neonato non serve fare nulla di particolare: basta semplicemente lasciarli sostenere e cullare dall’acqua tenendoli leggermente sotto al capo e massaggiando dolcemente le loro gengive affinché provino piacevoli sensazioni. Anche quando li si mette in posizione prona è utile dar loro la possibilità di succhiare e di appoggiarsi con le loro braccia sulle vostre mani.

Evitate di appoggiarli supini nell’acqua senza sostenere il loro capo in quanto sperimenterebbero la sensazione di cadere nel vuoto e attiverebbero il riflesso del paracadute, che si manifesta con l’apertura delle braccia, con la chiusura dei pugni e con un momento di apnea. A volte sono sufficienti poche di queste esperienze per innescare la paura dell’acqua.

Prediligete vaschette per il bagnetto piane dove i bambini abbiano abbastanza possibilità di movimento: quelle predisposte per la posizione seduta sono più di ostacolo che di aiuto in quanto riducono gli spazi utili per le posizioni prone e supine che sono quelle più adeguate nei primi mesi di vita.

bagnetto in acqua
bagnetto 3

Meglio scegliere piuttosto dei catini da poter usare anche all’interno della doccia, all’inizio con poca acqua, lasciandoli sgambettare liberamente anche senza sostegno… e dando loro la possibilità, in posizione prona, di appoggiare la bocca nell’acqua. Possono venir utilizzati anche quando sono più grandi, in posizione seduta, anche all’aperto. In alternativa possono andar bene anche delle piscinette gonfiabili.

L’ideale sarebbe comunque poter utilizzare una vasca da bagno ed entrare assieme a loro per coccolarsi, giocare, muoversi in tutte le direzioni: in posizione prona, assaggiando l’acqua e la pancia della mamma, con oscillazioni e giri, spingendo i piedini contro il bordo, in equilibrio sul fianco della mamma, in posizione supina, rivolti verso di lei spingendo i piedini sul suo corpo, in galleggiamento con un leggero sostegno sotto la nuca, lasciando che si tengano da soli, in equilibrio su un tappettino… sperimentando, se ve la sentite, le prime immersioni. (vedi video inizio articolo)

Se possibile concludete il bagno attaccandoli al seno anche se non state più allattando… come momento di massimo piacere e di contatto, purchè lo desiderino!
Come non amare l’acqua avendo vissuto questi momenti pelle su pelle sul corpo della mamma calma, serena e rilassata tutta a propria disposizione … con il seno in bocca?!

Se anche in precedenza dovessero esserci stati dei ricordi negativi, verranno spazzati via e sostituiti dalla piacevole sensazione che l’acqua è un luogo sicuro, piacevole, rilassante.

Evitate anche in futuro di rovinare questa immagine usando shampi che irritano gli occhi o usando l’acqua solo per lavarli… magari di fretta e senza lasciare spazio al gioco!

E appena ne avete la possibilità e il bambino ha tempi abbastanza lunghi in cui sta spontaneamente sveglio, cercate una piscina sufficientemente calda e tranquilla e fategli fare esperienza … più piccoli sono e più è facile ambientarli. Cogliete ogni occasione per stare in acqua al mare, al lago… meglio se in compagnia di altri bambini.

In piscina, iniziate ricercando il contatto con il vostro corpo, come a casa, alternando momenti di relax con saltelli e dondolamenti, e, se ve la sentite, fategli fare qualche immersione, sempre dolcemente.
Andate alla ricerca di un valido insegnante che vi guidi con professionalità nel percorso di acquaticità, anche a costo di fare più strada o di spendere di più. Andate a vedere di persona i risultati che una scuola raggiunge, prima di iscrivere i vostri figli.

Accertatevi che venga fatta attività dove i bambini non toccano, con gruppi divisi per strette fasce d’età, con ampia varietà di giochi che tengano alta l’attenzione e la curiosità dei bambini, che le proposte siano personalizzate in base alle caratteristiche e al livello di ognuno.

Appena raggiungeranno l’autonomia senza materiale di sostegno fate sperimentare loro anche l’entrata in acqua vestiti: in caso di caduta accidentale non si spaventeranno e si ridurrà il rischio di annegamento… che purtroppo rappresenta la prima causa accidentale di mortalità e di invalidità dei bambini da 1 a 4 anni in Italia.

Il bambino non dovrebbe venir separato dal genitore prima dei 4 anni di età proprio per poterlo stimolare con esercizi sempre più impegnativi che richiedono la vicinanza di un adulto che ne favorisce la concentrazione e ne garantisce la massima sicurezza.

Utilissimo l’uso delle magic air belts che riducono di molto il raggiungimento della completa autonomia acquatica… e importante anche far vedere loro, a casa, video di bambini acquatici che si divertono in acqua (nel canale youtube di bimbipiù ne troverete parecchi … sono contagiosi!). Mentre a voi genitori suggerisco di guardare i video sulla sicurezza in acqua e sull’acquaticità da 0 a 6 anni… sono gratuiti, sempre sul sito bimbipiù.it!

Per concludere non dimenticate mai di gratificarli, di apprezzarli per ogni loro conquista senza dar peso alle giornate no o ai fisiologici momenti di regressione. Rispettate i loro tempi, abbiate pazienza … non stressateli con le vostre aspettative di risultati.

Abbiate fiducia: i progressi più grandi si manifesteranno proprio quando meno ve lo aspettate!

nuoto bimbi