Nella maggior parte delle piscine l’istruttore di nuoto bimbi da 0 a 3 anni insegna da dentro l’acqua, viceversa insegna da fuori con i bambini più grandi. Ma è sempre la scelta migliore, soprattutto per quanto riguarda l’acquaticità neonatale?
Premessa: quando ci riferiamo al nuoto bimbi da 0 anni a tre anni, facciamo riferimento all’attività svolta con la presenza del genitore in acqua. Le stesse indicazioni non valgono nel caso di assenza del genitore
3 motivi per insegnare da fuori
Con il metodo Crescinacqua di BimbiPiù, l’istruttore insegna prevalentemente da fuori dall’acqua, ecco il perché:
1. Attenzione all’intero gruppo e al singolo
Per esperienza abbiamo visto che quando l’insegnante è in acqua può dedicare l’attenzione solo ad un bambino alla volta e il resto dei genitori si trova ad avere spesso punti morti in cui rimane in attesa che l’insegnante gli dedichi attenzione.
Quando l’insegnante è fuori dall’acqua può dare continuamente indicazione a tutti i genitori, organizzando al meglio tempo e spazio.
Aver modo di controllare in ogni momento tutti i bambini e poter correggere subito un esercizio non corretto.
2. Cambio di giochi e materiale didattico
Le lezioni prevedono un continuo cambio di materiale didattico (in ogni lezione ci sono sempre 3 giochi diversi) oltre che di materiale di sostegno e questo non sarebbe possibile se l’insegnante fosse in acqua.
3. Trasmettere le competenze anche al genitore
Uno dei nostri obiettivi principali è trasmettere al genitore la maggior parte delle competenze dell’insegnante.
Questo per far sì che ogni bambino abbia la possibilità, ogni volta che si trova in ambiente acquatico (mare, lago, altre piscine…), di avere vicino una persona preparata che possa cogliere ogni opportunità per farlo evolvere, in modo indipendente ed autonomo dalle nostre lezioni.
Pensiamo sia il modo migliore per far emergere al meglio e più velocemente, le potenzialità dei nostri bambini!
Insegnare da fuori, ma non sempre!
Nel caso in cui ne veda comunque la necessità l’insegnante entra in acqua ad esempio:
- Nelle prime immersioni
- Nei trasporti del bambino dietro la schiena, con genitori che hanno molta paura dell’acqua
- Far vedere direttamente un esercizio (spinte, scivolamenti)
- Quando si inizia l’apprendimento di gesti tecnici più complessi come lo stile ed il dorso…)
Ruolo dell’insegnante
Riassumendo, è utile che l’insegnante entri in acqua quando è necessaria la sua presenza. Altrimenti si preferisce dare priorità alla diade genitore-bambino, aiutando il genitore a fare da solo tutto ciò che può fare da solo.
Rafforzando così la sua fiducia e assumendo un ruolo attivo all’interno della lezione, soprattutto per poter poi insegnare al bambino anche in spazi diversi dalla lezione stessa (piscina all’aperto, lago, mare).
Il ruolo dell’insegnante non è più quello di essere il protagonista principale, ma di rendere protagonisti genitori e bimbi!